Durante gli ultimi anni dell’allora grandiosa Unione Sovietica uno strano fenomeno, raramente menzionato dagli storici d’oggi, cominciò a diffondersi attraverso i paesi del blocco sovietico.
Mentre i politici abbellivano i loro discorsi con parole come “glasnost” e “perestrojka”, il presidente russo Mikhail Gorbachev cercava di democratizzare il paese e riformare l’economia collettivistica. Nonostante la sensazione di apocalisse imminente, provocata sia dal collasso della struttura sociale che dalla mancanza di cibo e alcool (brividi al solo pensiero!), un forte ottimismo prevaleva.
Il vento del cambiamento soffiava, e portò con sé un’inaspettata impennata delle nascite.
Mentre l’Unione Sovietica lentamente implodeva, i “figli della perestrojka” crescevano dall’altro lato della cortina di ferro. Dalla Russia all’Ucraina, dalla Moldavia agli stati baltici, questi nuovi “ragazzi del Patto di Varsavia” sperimentavano un’esperienza simile: una formazione sovietica, dividendo il tempo tra i campi dei Giovani Pionieri e le code di fronte ai supermercati vuoti. E all’improvviso un giorno furono costretti a mettere in discussione tutto ciò che gli era stato insegnato dalla nascita: i loro valori, ideali e sogni. Diventarono adolescenti nel mezzo di una società in caotica transizione, e dovettero imparare alla svelta cosa significasse sul serio la parola “libertà” in un epoca di capitalismo rampante.
Si dovettero confrontare con l’idea che il paese nel quale erano nati non esisteva più, quasi come se la loro memoria fosse stata d’un tratto cancellata.
Venticinque anni dopo il collasso dell’Unione Sovietica, Cafébabel Berlino si lancia nel suo ultimo progetto editoriale, nello sforzo di illustrare quali enormi cambiamenti il mondo post-sovietico stia tuttora attraversando.
Partendo dal successo delle due precedenti edizioni, Beyond the Curtain e Balkans & Beyond, Beyond 91 è reso possibile da Advocate Europe, Allianz Kulturstiftung, Babel International e il network N-ost.
Beyond 91 presenta il lavoro di 14 giovani giornalisti, fotografi e cineasti provenienti da sette paesi (Russia, Bielorussia, Moldavia, Ucraina, Lettonia, Lituania ed Estonia), in una serie di sette storie multimediali raccontate attraverso i confini, che cercano di mostrare realmente su come la “generazione perestrojka” veda sé stessa.
Beyond 91 vuole mostrare la mutevole identità sociale, politica e culturale dell’ex blocco sovietico per come è vissuta e vista al giorno d’oggi.
Cosa fa quella generazione di giovani che ora ha tra i 25 e i 35 anni, un quarto di secolo dopo il collasso dell’Unione Sovietica? Cosa cercano nelle loro vite?
I figli dell’allora Unione Sovietica hanno ancora qualcosa in comune?
Mentre alcuni paesi, come gli stati baltici, hanno sviluppato forti legami con l’Unione europea, altri, come la Bielorussia, restano vicini alla Russia.
Nel contesto di una crescente tensione tra l’est e l’ovest d’Europa, può la generazione post-perestrojka fare da ponte tra i due mondi?
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